Tuina dei campi concentrici

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L'arte di sbocciare

Il 20 marzo 2024, a notte fonda, l’orologio cosmico ha segnato l’arrivo della primavera. Orologio, sì, ma anche bilancia, perché la parte diurna, dal minimo raggiunto a dicembre con il solstizio d’inverno, è arrivata all’equilibrio (da qui il termine “equinozio“) con la parte notturna. E poi, già da subito, il giorno prende la rincorsa per arrivare al suo massimo, a giugno, con il solstizio d’estate.

Lo sentite il ritmo? Tutto si muove in un disegno sinusoidale, un’onda che sale per poi discendere, caricandosi grazie al movimento opposto. Per sollevarci da terra, non facciamo forza spingendo in basso? Così fa la natura e così siamo anche noi: dalle fasi della vita, al sonno, al respiro, l’alternanza è una molla che nutre la vita.

La concezione filosofica alla base della medicina tradizionale cinese parla di alternanza compenetrata di Yin e di Yang, principi dell’universo e allo stesso tempo del corpo umano. La salute si può definire, infatti, un’armonia tra microcosmo e macrocosmo, un equilibrio.

Adesso siamo in una fase espansiva, ancor di più se siamo nell’anno più Yang (il Drago) dei prossimi dodici anni e per di più abbinato all’elemento “primaverile” del legno (un’occorrenza, quella drago/legno, che capita ogni sessanta anni). Il nostro corpo ancora starà un po’ languendo, ristagnando insieme ai terreni umidi per le piogge di questo inverno poco freddo. Ma la spinta interiore, per quanto invisibile, è Yang, potentemente Yang quanto la capacità di progettare e rendere fertile la realtà.

Il nostro equilibrio, adesso, è osare.

La primavera è far uscire le gemme dalle scorze, i sogni dal cassetto, la luce dagli occhi.