L'estate e l'arte di decostruire

L’estate 2025, del Serpente verde, produce copiosamente i suoi frutti, dopo una primavera potente, in linea con l’elemento Legno associato a quest’anno. Non ripeterò le ipnotiche frasi di non uscire nelle ore calde, di non esporsi al sole senza protezione, perché il clima è impazzito ecc. ecc. ecc. Ritengo che chi legge il mio blog abbia già abbastanza buon senso da non arrostirsi al sole come un sasso e di seguire il proprio istinto di conservazione. Vi dirò invece di capire il sole, di ascoltare la luce, fare il pieno di un momento dell’anno assolutamente unico per la nostra salute. Perché la luce cura. Sia il corpo che l’anima. Capire dove sta modificando il nostro corpo, il nostro modo di percepire, è attivare uno sguardo diverso tra le ciglia socchiuse per il troppo sole, un “settimo” senso, una capacità di autoguarigione che si innesca proprio qui, in estate.
Sì, perché insieme alla luce, c’è il caldo che, quando in eccesso, ci rallenta e ci rende insonni. Abbiamo ore e ore dove sperimentare il silenzio, ore in cui scandagliare i vuoti che si sono creati dopo che abbiamo raccolto (in natura e nella vita) tutto quanto prodotto a cavallo del culmine dell’anno e in questo ultimo mese. Spesso ripararsi dal sole costringe a fare i conti con le proprie ombre.
Siamo come campi di grano senza più nessun frutto, con le balle rotonde di fieno a testimoniare il raccolto. Dopo tanta frenetica attività, eccoci così immobili, pronti a ricevere solo il refrigerio di una pioggia estiva. Tutta la forza della primavera riversata qui, compiuta, assolta. In questa risoluzione dei progetti, in questa de-escalation, in questa decostruzione che ha il sapore salato della nostra fatica abbiamo una grande opportunità: creare armonia in quanto abbiamo raccolto.
Non si tratta di spiegare, ma di disporre; non si tratta di produrre e di aggiungere, ma di togliere o di spostare fino a sentire che le cose sono andate al loro posto. L’estate è la stagione per diventare artisti e fare dei nostri giorni un’opera d’arte.
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