L’alchimia del culmine dell’anno
C’è un momento magico intorno alla metà di maggio. Il grano, che non ha fatto che protendersi il più possibile verso il cielo, a un certo punto si ferma e comincia a trasformarsi in… oro.
C’è un momento magico intorno alla metà di maggio. Il grano, che non ha fatto che protendersi il più possibile verso il cielo, a un certo punto si ferma e comincia a trasformarsi in… oro.
È arrivato, atteso, il freddo. L’umidità dell’aria cambia natura, diventa cristallo e si adagia al suolo in forma solida. Le trasformazioni non avvengono solo con il fuoco, accadono anche nel gelo. Così, anche dentro di noi, si compie un cambiamento, qualcosa si muove seguendo la legge alchemica “solve et coagula”, sciogliere e unire.
È il tempo in cui la confusione della nostra umidità interiore cristallizza e qualcosa comincia a diventare più chiaro. Mentre tutto è fermo, l’alchimia della brina ci aiuta a distinguere per capire, a “solvere” per ri-solvere.